Come organizzare un viaggio in Giordania

Nella mia vita ho avuto l’immensa fortuna di visitare la Giordania ben due volte. La prima con un classico viaggio organizzato, la seconda in autonomia e posso dire senza certezza alcuna che non c’è paragone.

Se avrete modo di girarla da soli, con un itinerario di 1 settimana, potrete entrare in contatto con la gente del posto, fermarvi nei villaggi più piccoli, osservare da vicino la vita quotidiana delle persone e vivere questo paese con un’attenzione molto diversa, rispetto ai tour pre confezionati.

Scoprirete così una nazione ricca non solo di storia e archeologia, ma anche di natura selvaggia, luoghi desertici, inospitali ma affascinanti, una popolazione sorridente che vi accoglierà con gentilezza e una cultura affascinante nonostante sia così diversa dalla nostra.

Quando andare in Giordania

Non ci girerò attorno. L’estate è off limits in Giordania. Le temperature sono invivibili e il caldo soffocante.

I periodi in assoluto migliori per visitarla sono la primavera e l’autunno, quando potrete godere di un clima caldo ma non troppo, ed evitare così i picchi, che si accusano specialmente nel deserto.

Ricordatevi, che a dispetto della sua immagine sempre assolata, da novembre a febbraio, il paese subisce una massiccia dose di freddo, con giornate nuvolose, pioggia e a volte anche neve e grandine. In questo periodo le temperature oscillano tra gli 0 e i 10 gradi durante il giorno e scendono durante la notte. Sia in autunno che in primavera esiste il rischio inondazioni improvvise, dovute a grandi quantità di pioggia che si rovescia tutta insieme in poco tempo: sono molto pericolose, e Petra viene chiusa in caso di maltempo.

A noi è capitato e vi assicuro che abbiamo assistito a veri e propri fiumi di acqua che scorrevano dalle strade in discesa della Petra moderna.

Attenzione al Ramadan

La Giordania è un paese musulmano e come tale osserva le tradizioni religiose. Sebbene sia assolutamente accogliente nei confronti dei visitatori, se doveste come noi capitare nel periodo del ramadan, potreste trovare notevoli difficoltà. Infatti, durante questo periodo, che dura circa 1 mese, dedicato alla preghiera, alla meditazione e all’autodisciplina, il digiuno è un obbligo per tutti i musulmani praticanti, adulti e sani che, dalle prime luci dell’alba fino al tramonto, non possono mangiare, bere o fumare.

Per un turista, questo significa che di giorno quasi tutte le attività di ristorazione sono chiuse. Tranne per qualche eccezione nei luoghi più turistici come Jerash, Petra e Aqaba, in giro, fino al tramonto, non ci saranno molte opzioni per mangiare, a meno di non accontentarsi di quello che si può trovare nei supermercati.

Il problema grosso, che nessuno dice, è che anche per i turisti, è vietato consumare cibo e bevande all’esterno, per non urtare la sensibilità di chi pratica il digiuno. Quindi, o trovate un posto pensato per i turisti, di solito con i vetri oscurati, come il MacDonald o Starbucks, oppure sarete costretti a mangiare in macchina.

Il grande disagio lo si avverte specialmente nelle zone rurali, dove ovviamente non c’è nulla di turistico. Ristoranti e bar non servono cibo fino a sera e l’unica opzione saranno dei market dove troverete poche soluzioni. Non ve lo nascondo: serve molto, molto spirito di adattamento, non sempre facile se si viaggia con i bambini. Alcuni giorni abbiamo pranzato a yogurt e noccioline, patatine e snack oppure pane e formaggio spalmabile.

Dal tramonto in poi, la vita si risveglia e avrete tutto a disposizione. Anzi, rimarrà tutto aperto fino a tarda notte, con baldoria nelle strade e ristoranti strapieni.

Jordan Pass

Il Jordan Pass è un pacchetto turistico pensato per i turisti, allo scopo di agevolare il viaggio e godere dei più famosi siti archeologici del Paese evitando le code alle biglietterie

I vantaggi del Jordan Pass

  • Il Jordan Pass si applica a oltre 40 attrazioni turistiche tra le quali Petra, il sito archeologico di Jerash, Wadi Rum, la cittadella di Amman e il castello di Kark.
  • Esenzione dalle spese per il visto d’ingresso turistico se si acquista il ​​Jordan Pass prima dell’arrivo in Giordania e si soggiorna un minimo di tre notti (4 giorni) nel paese.
  • Il Jordan Pass è valido per l’utilizzo entro 12 mesi dalla data di acquisto. Ma scadrà automaticamente dopo 2 settimane dalla prima scansione nella prima attrazione turistica.

Le varianti di pacchetto

  • Jordan Wanderer: 70 JOD per trascorrere 1 giorno nel sito Patrimonio UNESCO di Petra
  • Jordan Explorer: 75 JOD per visitare Petra in 2 giorni
  • Jordan Expert: 80 JOD e accesso per 3 giorni consecutivi a Petra

Guidare in Giordania

Non ci sono particolari problemi a guidare in Giordania: le strade sono tenute molto bene, sono ampie e scorrevoli. Se vi state chiedendo se sia opportuno affidarvi a un driver, vi rassicuro sul fatto che non ce n’è bisogno. Se siete abituati agli on the road, qui non sarà diverso.

Vi consiglio però di scaricarvi le mappe di Google della Giordania, in modo da averle a disposizione anche quando sarete off line. In generale non abbiamo mai avuto alcun tipo di problema.

Cosa mettere in valigia

Il nostro viaggio in Giordania si è svolto durante le vacanze di Pasqua ed è stato un periodo ottimo a livello di temperature. Di giorno stavamo sempre in t-shirt e la sera avevamo sempre bisogno di un maglioncino.

A dispetto di tutto quello che avevo letto sul Wadi Rum di sera, non ho trovato l’escursione termica particolarmente significativa. Quello che invece non mi aspettavo, è stato il freddo nei giorni di pioggia che abbiamo incontrato nell’ultima parte del viaggio.

Indispensabili in valigia

  • protezione per il sole: creme solari, occhiali da sole e cappelli
  • scarpe comode per camminare, ma che non facciano bollire i piedi
  • costume da bagno vecchio per il Mar Morto: il sale e i fanghi lo rovineranno
  • 100 gr anti vento in caso di pioggia e freddo
  • sciarpa da utilizzare nel deserto
  • pantaloni leggeri e comodi
  • felpa leggera per la sera
  • termica, nel caso in cui andaste in stagioni con escursioni termiche elevate

Cosa mangiare in Giordania

La cucina giordana non è molto varia ma sicuramente gustosa. La carne è ovviamente la grande protagonista: alla brace in umido, la troverete in ogni occasione, specialmente agnello e pollo, accompagnati da riso e verdure.

I piatti non sono piccanti e anche i mix di spezie non sono forti e pungenti come in altri paesi. L’hummus e i felafel vi verranno propinati in tutte le salse: io li adoro e alla fine del viaggio li mangiavamo anche a colazione!

Molto presenti anche le melanzane, che sono una verdura tipica e usata spesso nelle preparazioni, insieme alla barbabietola.

Buonissimi anche i pani, mentre i dolci sono tendenzialmente fritti e molto ricchi di zuccheri, un gusto per noi troppo marcato. Quello che mi ha colpito e che avrei invece mangiato tutti i giorni era la knafeh, composto da strati di pasta filo sottilissimi, farciti con un mix di formaggi freschi grigliati e cotti in un mix di burro dolce. Il tutto viene condito con uno sciroppo dolce a base di zucchero e granella di pistacchio.

Imbevibile invece il caffè: chi come me è un grande consumatore di caffè, si troverà davvero in difficoltà. Il caffè giordano è una brodaglia amarissima che sa di cicoria, con uno strato di posa assolutamente rivoltante. Sono addirittura arrivata a prendere un bibitone di caffè americano al Mac, per quanto fossi disperata. Alla fine mi sono arresa al consumo del thè, che invece è squisito e caratterizzato dall’inconfondibile aroma di menta.

Dove dormire in Giordania

I costi alberghieri in Giordania sono assolutamente abbordabili. E’ quindi consigliato non lesinare sulla qualità delle strutture se trovate buone tariffe. Ovviamente, nei picchi del turismo, come appunto le vacanze di Pasqua (prese d’assalto dagli italiani), sarà più difficile trovare soluzioni con una buon rapporto qualità prezzo, specialmente nei luoghi di maggiore attrazione: vi consigliamo di muovervi per tempo.

Una notte nel deserto del Wadi Rum è consigliata vivamente, specialmente in uno dei tanti camp che sono sorti come funghi degli ultimi decenni. Ce ne sono per tutti i gusti: dalle bubble room alle tende spartane, dai bungalow alle camere più lussuose.

Anche provare una sistemazione rurale, può essere un modo eccellente per avvicinarsi alla cultura locale: in questo caso preparatevi a strutture spartane e a colazioni con piatti locali a base di hummus, pomodori e dolci

La Giordania è un paese sicuro e ospitale

Nonostante La Giordania si trovi in una regione difficile e tormentata dai conflitti, possiamo tranquillamente dire che è un’oasi amichevole e sicura. La polizia e l’esercito sono ovunque: controllano e pattugliano le strade per mantenere sempre altissimo lo standard di sicurezza di un paese che si trova al  9° posto (su 135 paesi) nella classifica della sicurezza personale.

A differenza di molti altri paese musulmani, qui non troverete insistenza e sguardi indiscreti, ma sorrisi e tanta disponibilità a venirvi incontro in qualsiasi circostanza. Ovviamente occorre avere ben presenti le normali regole di sicurezza in viaggio ma non abbiamo mai avuto sentori di disagio, anche nelle zone meno turistiche. Anche le donne non avranno particolari problemi. Pur nel rispetto delle tradizioni (mai vestiti o magliette scollate), ho sempre tenuto i miei lunghissimi capelli sciolti e portato pantaloncini corti nelle zone più calde e torride senza mai sentirmi in difetto.

In Giordania nessuna legge obbliga le donne ad indossare l’hijab ma è richiesto un abbigliamento rispettoso: per visitare i luoghi di culto, è necessario che uomini e donne coprano le ginocchia e le spalle, mentre alle donne viene richiesto anche di coprire i capelli, il petto e il collo. Infatti vedrete anche tantissime donne vestite all’occidentale.

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