Posizionato a nord del Sudafrica, il Kruger National Park è una porzione di territorio immensa, al confine con il Mozambico, che racchiude una quantità impressionante di animali, tra cui i famosi Big Five, ovvero elefanti, rinoceronti, bufali, leoni e leopardi.
Solo per avere un’idea, il Kruger National Park è abitato da circa 147 specie di mammiferi, tra cui, oltre i Big 5, 114 di rettili, 33 di anfibi, 55 di pesci e 517 di uccelli. Un vero paradiso per gli amanti della natura, un tripudio di vita e di colori.
Passare qualche giorno al Kruger, facendo molti safari, è una delle migliori esperienze da fare almeno una volta nella vita. Avrete la sensazione meravigliosa di essere a contatto con un ambiente incontaminato, in cui sono gli umani ad essere tutelati, in cui siete voi gli ospiti. Sentire i rumori della notte, ammirare le maestose giraffe che vi attraversano la strada, osservare la grandiosità degli elefanti e il magnetismo dei felini sono esperienze indimenticabili che vi lasceranno un ricordo indelebile.
Se state organizzando un viaggio in Sudafrica, non potete tralasciare il suo parco più importante.
Indice
Quando visitare il Kruger National Park
Il motivo principale per visitare il Kruger National Park è l’avvistamento di animali. Di conseguenza, il momento migliore per visitarlo è senza dubbio il periodo che va da maggio a settembre, quando il clima è secco e i giorni di pioggia sono minimi.
Vedrete che i fiumi e i torrenti sono per la maggior parte in secca: questo vuol dire che gli animali sono costretti a spostarsi per abbeverarsi e quindi avrete maggiori possibilità di avvistarli. Noi siamo andati nel mese di luglio ed è stato assolutamente perfetto: ottime temperature, con caldo di giorno e fresco nelle prime ore del mattino, cieli limpidi, assenza di zanzare, abbondanza di animali in ogni zona del parco e la presenza di tantissimi cuccioli, essendo periodo di nascite.
Quanti giorni dedicare al Kruger National Park
Non esiste un numero perfetto di giorni da dedicare al Kruger National Park: il parco è immenso, si estende su di un‘area di circa 20.000 km² (pari alla dimensione dello stato di Israele o del Galles). Noi abbiamo scelto di dedicarvi quasi una settimana, avendo molto tempo a disposizione e il desiderio di spingerci anche nella zona nord del parco.
Infatti il Kruger Park può essere diviso in tre parti: Sud Kruger, Kruger centrale e Nord Kruger. Possiamo affermare che la parte più ricca di animali e di fauna è indubbiamente la parte sud e quella centrale, con prevalenza di savana e dove si concentrano la maggior parte dei lodge e dei camp. Viaggiando verso nord, la vegetazione diventa o molto intricata, rendendo più difficile l’avvistamento degli animali, oppure decisamente desolata e brulla, con un paesaggio spesso piatto e a tratti poco interessante. Devo dire che a me è piaciuta la zona nord, indubbiamente meno affollata e decisamente più solitaria, ma con pochi giorni a disposizione, la escluderei senza dubbio.
In generale io consiglierei non meno di 4 giorni, 2 nella parte sud e 2 nella parte centrale, per un semplice motivo: gli avvistamenti sono del tutto casuali. Di erbivori ne vedrete tantissimi, così come di uccelli e ippopotami, discorso molto diverso, invece, per i felini. Occorre essenzialmente trovarsi nel posto giusto al momento giusto, e non è così scontato. Abbiamo conosciuto persone che non sono riuscite a vedere nemmeno un felino da vicino, durante tutto il soggiorno. Percorrendo le stesse strade, battendo le stesse zone e rimanendo sempre nella parte sud e centrale. E’ tutta questione di fortuna.
Come arrivare
La maggior parte dei turisti raggiunge il Kruger in auto, o arrivando direttamente da Johannesburg oppure risalendo dallo Swaziland: in entrambi i casi mettete in conto 4 ore abbondanti di strada.
Per entrare nel parco ci sono 11 cancelli (gate), per la maggior parte concentrati nell’area centro-sud del Parco:
- Pafuni e Punda Maria a nord
- Giriyondo, Orpen e Phalaborwa al centro
- Malelane, Crocodile Bridge, Numbi, Paul Kruger e Phabeni a sud
Gli ingressi più comodi per chi arriva da Johannesburg sono quelle di Phalaborwa, in quanto di solito viene abbinata la Panorama Route, oppure Numbi, Malelane e Crocodile Bridge da sud.
Al vostro arrivo, dovrete fare la registrazione del veicolo al Visitor Center, indicare il numero di giorni, le strutture in cui soggiornerete (se all’interno del parco) e conservare il foglio di uscita che vi verrà consegnato.
Se siete overnight visitors dovrete esibire la prenotazione del primo rest camp in cui soggiornerete, mentre se siete day visitors dovrete ripetere questa procedura tutte le volte che entrerete nel parco.
La maggior parte dei cancelli si trova nella parte sud-occidentale del parco, da dove proviene la maggior parte di turisti: evitate di entrare dal Numbi Gate, una zona tristemente nota per gli attacchi ai turisti, considerata altamente pericolosa.
Dove dormire al Kruger National Park
Esistono 2 opzioni: dormire dentro al parco oppure in prossimità di un gate. Vi ricordo gli orari di ingresso e di uscita ai gate e ai camp:
- da Gennaio a Marzo: apertura alle 5,30 am e chiusura alle 18,30 (18 a Marzo)
- da Aprile a Settembre: apertura alle 6 am e chiusura alle 18 ad Aprile, alle 17:30 da Maggio a Luglio, alle 18 ad Agosto e Settembre
- da Ottobre a Dicembre: apertura alle 5.30 e chiusura alle 18 ad Ottobre ed alle 18:30 a Novembre e Dicembre
Dormire fuori dal parco
Indubbiamente è la scelta più economica: optando per questa soluzione abbatterete notevolmente il vostro budget di spesa. MA, mi duole dirlo, per me è la scelta meno indicata.
Calcolate che gli spostamenti nel Kruger sono molto lenti: sia perché spesso si seguono piste sterrate, sia perché occorre andare molto piano. I limiti di velocità sulle strade asfaltate è di 50 km/h e di 30km/h sugli sterrati e per un buon motivo: potreste trovarvi di fronte, e all’improvviso, un branco di elefanti e di giraffe. E vi assicuro che succede in continuazione. Questo significa che le tratte in auto richiedono molto tempo.
A questo dovete aggiungere che i momenti migliori per avvistare gli animali sono al mattino presto e la sera verso il tramonto. Se considerate che i gate hanno degli orari di chiusura, pena multe salatissime, capite bene che dormire fuori dal parco vi porterà a svegliarvi molto presto la mattina e dover abbandonare il parco molto prima del previsto, dovendo calcolare i tempi per raggiungere il gate e tornare all’alloggio. Tutto tempo sottratto all’esplorazione del parco e alla possibilità di avvistare animali, senza contare una fatica nettamente superiore.
Dormire all’interno del parco
Ovviamente, dormire all’interno del parco costa molto, molto di più. Ma vi assicuro, è un prezzo che vale la pena sostenere. Esistono molte soluzioni differenti ma in ogni caso vale un’unica regola: prenotare con mesi e mesi di anticipo.
Ci sono diverse tipologie di alloggi disponibili, tutti gestiti dall’ente SanParks la cui scelta dipende molto dalle vostre esigenze e dal vostro budget di spesa.
I Rest Camp
Ci sono ben 12 Rest Camp in tutto il territorio del Kruger e sono strutture ideali per famiglie o gruppi. Potrete scegliere, in base alla disponibilità e al numero di persone, bungalows, chalets o cottages. Sono strutture semplici ma funzionali, dotate di tutti i servizi di base, compresa la cucina, un barbecue e quasi sempre un patio esterno. In alcuni si può anche fare campeggio o pernottare in veri e propri campi tendati attrezzati.
Quelli più grandi mi hanno tanto ricordato i camp dei parchi americani: sono mini città all’interno della savana, dotati di negozi, mini market, ristoranti, bar, centro di primo soccorso, stazione di servizio per il rifornimento dei veicoli, lavanderie, spesso anche piscine, cinema e luoghi di aggregazione. Normalmente c’è una struttura centrale in cui si concentrano le attività principali, con magnifiche terrazze panoramiche, e dove troverete anche il daily program, ovvero il calendario giornaliero delle attività organizzate dai ranger, cui poter aderire, previa prenotazione e a pagamento.
Ci sono precisi orari da rispettare: la mattina si può uscire solamente dopo che sono stati aperti i cancelli e si deve tassativamente rientrare entro la chiusura.
La maggior parte dei bungalow dispone di aria condizionata, che fa anche da riscaldamento, ma non esistono i phon, nemmeno su richiesta. Se volete cucinarvi, ovviamente, dovrete munirvi di tutto l’occorrente, mentre le stoviglie sono sempre a disposizione.
I più grandi ed attrezzati sono sicuramente Skukuza, Satara e Lower Sabie.
I Bushveld
Sono sempre bungalows e cottage chiusi al riparo di una zona recintata ma a differenza dei camp, non ci sono servizi aggiuntivi, né la possibilità di acquistare vettovaglie. Per soggiornare qui, occorre arrivare muniti di tutto, perché mancano anche bar e ristoranti.
Normalmente sono posizionati nel cuore del bush, ovvero della savana, a maggior contatto con la natura: questo significa che per raggiungerli occorre seguire piste sterrate parecchio lunghe. Qui soggiorna prevalentemente chi staziona per diversi giorni: noi abbiamo visto specialmente appassionati di avvistamenti e sudafricani in vacanza, che non cercano una visita ottimizzata del parco. Infatti solamente per tornare sulle strade principali, serve parecchio tempo. La posizione è isolata, il silenzio quasi assoluto: sono i luoghi amati da chi desidera pace e solitudine a contatto con la natura. L’esperienza è particolare, ma con meno giorni a disposizione non la consiglierei.
I Luxury Lodges
A differenza delle Riserve Private, i Luxury Lodge si trovano all’interno del parco nazionale. Una parte del terreno del Kruger è stata data in gestione a privati, che hanno costruito queste strutture ricettive di altissimo livello.
Normalmente dispongono di poche camere, in un contesto lussuoso seppur a basso impatto ambientale, e creano un’atmosfera riservata e romantica. Si può scegliere dalla pensione completa al solo pernottamento. Ovviamente qui i costi sono decisamente superiori alla media.
Anche qui è possibile affidarsi ai game drive organizzati dalla struttura, personalizzati, spesso individuali o con pochissimi partecipanti, mirati all’avvistamento degli animali.
Dove mangiare nel Kruger National Park
Nonostante ci sia massima libertà negli spostamenti, purtroppo non si può mangiare dove si vuole. Gli unici bar e ristoranti sono quelli che si trovano all’interno dei Rest Camp, che sono accessibili anche a coloro che non vi soggiornano.
Infatti, essendoci ben 12 camp in tutto il parco, sono il posto ideale per fermarsi, sgranchire le gambe e fare una sosta per il pranzo. Troverete diverse soluzioni, dalle più veloci a veri e propri ristoranti. L’alternativa è quella di acquistare tutto l’occorrente per la giornata nei mini market dei camp, sempre accessibili a tutti. Ovviamente i costi sono decisamente alti.
Il nostro consiglio è quello di fare una bella spesa in uno dei tanti supermercati posizionati nelle città più vicine ai gate, per avere scorte di acqua e snack. Il fresco, purtroppo, si conserva difficilmente con le alte temperature diurne del Kruger e noi non abbiamo trovato i frigo di polistirolo che tanto abbiamo usato negli States.
A pranzo ci fermavamo in qualche camp per pranzare mentre per la cena abbiamo alternato serate nei ristoranti dei camp a barbecue improvvisati con carne di impala acquistata nei mini market. Anche perché, devo avvisarvi, la qualità dei ristoranti cambia sensibilmente da camp a camp. I migliori in assoluto sono Lower Sabie, Skukuza e Satara.
Come visitare il Kruger National Park
Il biglietto giornaliero al Kruger National Park costa 486 ZAR per adulto (circa di 23 EUR al cambio attuale) e vi permetterà di girare autonomamente con la vostra auto durante gli orari d’apertura dei gate.
In alternativa, se state facendo un viaggio itinerante in Sudafrica, che prevede la visita di altri parchi regionali e nazionali, vi consigliamo l’acquisto dalla Wild Card, un pass annuale che comprende il Kruger National Park
Data la sua estensione sconfinata, visitarlo tutto è praticamente impossibile e l’unico modo per vederne una buona parte, è quella di suddividere il vostro soggiorno in zone diverse.
La soluzione meno costosa è il self drive, ovvero la possibilità di esplorare il parco con la propria macchina a noleggio in totale libertà, rispettando gli orari di apertura e chiusura dei gate.
Oppure si può optare per i game drive organizzati dal parco, o meglio, dai singoli Rest Camp, ovvero le mini città all’interno del parco: i ranger, previa prenotazione, vi porteranno in giro alla ricerca di animali in diversi momenti della giornata, di solito all’alba, al tramonto e in notturna.
Se invece alloggiate fuori dal parco, la maggior parte dei lodge organizza sempre game drive autorizzati, che vi porteranno all’interno del parco, sempre alla ricerca di animali. La differenza sta nella durata: la maggior parte dura intere/mezze giornate, dal momento che si deve mettere in conto i tempi dedicati all’ingresso e all’uscita dal parco.
Riserve Private: pro e contro
Infine, ci sono le riserve private, che sono a tutti gli effetti una proprietà privata, gestita in maniera del tutto autonoma. Fanno ora parte del Greater Kruger che è la somma tra parte pubblica, concessioni e riserve private. In pratica sono porzioni di parco, a ridosso dei suoi confini, recintate e private, in cui si può alloggiare e fare game drive privati. Ve ne sono davvero tantissime e rispetto ai safari organizzati dal Visitor Center dei parchi e al self drive, gli ospiti della riserva ha maggiori possibilità di avvistare gli animali, anche quelli è più difficili come i felini.
Il motivo è semplice: a differenza del parco, che è un territorio aperto e sconfinato, in cui gli animali si spostano a loro piacimento in totale imprevedibilità, qui gli spazi sono definiti, i movimenti sono limitati da confini e recinzioni e le guide interne hanno la possibilità di monitorare i loro spostamenti e conoscerne il numero. Di conseguenza, si possono avvistare molto più agilmente. Inoltre, mentre i ranger e i visitatori del Kruger possono muoversi esclusivamente sulle strade asfaltate e sulle piste già tracciate, per non intaccare e rovinare il bush, nelle riserve private le guide si muovono con macchine 4×4 più piccole e agili, che si muovono anche in mezzo alla savana per raggiungere da vicino gli animali.
Di solito chi visita le riserve private, vi alloggia anche: sono generalmente strutture di lusso e di altissimo livello, che garantiscono una experience di un certo livello, dotati di tutti confort, i cui costi sono anche decisamente inavvicinabili. I game drive sono spesso accompagnati da esperienze luxury, come aperitivi al tramonto, scatti fotografici, colazioni nel bush, con una varietà impressionante, in base al tipo di viaggio (honeymoon, gruppi, etc).
Safari al Kruger National Park: meglio il fai da te o i tour guidati?
Premesso che noi abbiamo avuto modo di provare entrambe le soluzioni, vi dico, senza ombra di dubbio che il Self Drive è la soluzione migliore. Ma veniamo alle differenze.
Tour guidati
Ogni camp organizza i suoi game drive, ovvero le escursioni in jeep tendate ma aperte ai lati, molto grandi, per avvistare gli animali insieme ai ranger del parco. Ve ne sono diversi, in differenti momenti della giornata. Si parte in gruppo, anche di 20 persone, e si sondano le strade e i sentieri del parco alla ricerca specialmente dei felini.
Sono sincera, per me non sono esperienze imperdibili. Anzi, abbiamo sempre patito un terribile freddo e non abbiamo visto granché. Ovviamente, anche in questo caso, la fortuna gioca un ruolo fondamentale. Oltre all’esperienza del ranger che vi guida. Ma se vogliamo dirla tutta, a parte pochissimi sentieri, i ranger seguono esattamente le stesse strade che potete fare voi in autonomia. L’unica differenza rilevante sono gli orari: il morning parte prima dell’apertura dei cancelli mentre il sunset e il night rientrano ben oltre l’orario di chiusura dei cancelli, in fasce orarie quindi proibite con il selfdrive.
Inoltre vi ricordo che non sono ammessi bambini sotto i 6 anni e a ragione: non si può scendere, non sono previste soste ai bagni e occorre stare in silenzio e in tranquillità per non disturbare e far scappare gli animali. Senza contare il fattore freddo.
Morning Drives
I tour mattutini partono mezz’ora prima degli orari ufficiali di apertura dei cancelli, che variano in base al periodo dell’anno, il che significa che sarete gli unici ospiti a circolare in quell’orario, al buio più totale. La durata dell’escursione va dalle 3 alle 3,5 ore. L’unico punto a favore di questo tour dell’alba è la particolarissima sensazione di essere in balia della natura: sentirete latrati, ringhi e versi nel buio più assoluto, che vi faranno rizzare i capelli in testa e capirete davvero, che siete voi gli ospiti in questo ambiente incontaminato. Ma l’entusiasmo per questa elettrizzante sensazione è svanito nel giro di pochi minuti.
Infatti, io credo di non aver mai patito tanto freddo in vita mia. Ero talmente congelata, che non spostavo il fondoschiena per non lasciare la zona tiepida del sedile. E calcolate che ero vestita con: canottiera di lana, maglia termica, pile, piumino 100gr, sciarpa, cappello di lana, calzettoni e pantaloni pesanti da trekking.
Risultato? Non abbiamo visto quasi nulla di rilevante, abbiamo patito il freddo in maniera indicibile, gli unici animali che abbiamo individuato all’alba, avremmo potuto vederli anche da soli, comodamente seduti nella nostra macchina con riscaldamento, dal momento che il sorgere del sole, nel mese di luglio, è ben oltre l’orario di apertura di cancelli. E non ci hanno fornito alcuna coperta. Più che un’esperienza, è stato un vero patimento.
Sunset Drives
Questi drive lasciano il campo prima del tramonto e ritornano molto dopo, per una durata di circa tre ore. Anche in questo caso, si va alla ricerca degli erbivori nel fresco pomeriggio e dei predatori che iniziano le loro cacce notturne.
Infatti, teoricamente, il tramonto è il momento in cui emergono gli animali notturni e il drive in queste ore è l’occasione perfetta per ammirare la bellezza del bush che cambia dal giorno alla notte.
Memore della precedente esperienza, mi sono fatta furba e mi sono portata dietro le coperte aggiuntive in dotazione nel cottage: ci ha parzialmente salvato dal freddo pungente ma non dalla pioggia, che ha funestato anche questo drive/patimento. Anche in questo caso, l’avvistamento più emozionante è stato un facocero.
Night Drives
L’unico modo per vedere gli animali della notte, è partecipare ai viaggi notturni che partono alle 19:30 o alle 20:00 a seconda del periodo dell’anno e durano circa due ore.
Guide esperte guidano i gruppi a spiare le creature notturne del Kruger e le loro attività segrete. È anche una meravigliosa opportunità per vedere il cielo stellato lontano dalle luci dei camp.
In questo caso non posso darvi un parere testato con mano, dal momento che avevamo totalmente escluso la possibilità di parteciparvi, ma credo che le condizioni siano pressoché simili agli altri due: freddo, pazienza e tanta fortuna.
Self Drive
Il Kruger National Park è uno dei pochi parchi africani a permettere il safari in totale autonomia. Perché quindi non sfruttare questa meravigliosa opportunità? Non abbiate alcun timore dal momento che è davvero tutto molto facile.
Non vi nascondo che la permanenza al Kruger è faticosa. Si passa gran parte della giornata in auto, a girare come matti per avvistare animali. Chi si rilassa in piscina o sui prati nei camp, di solito è perché sta visitando solo il Kruger, oppure si tratta di vacanzieri sudafricani che stanno trascorrendo le loro ferie in un parco nazionale. Chi come noi sta facendo il giro del Sudafrica, specialmente con pochi giorni a disposizione, di sicuro non passerà ore utili a riposare nelle ore più calde.
Per questo motivo sconsiglio un viaggio in Sudafrica, e specialmente i safari, a coloro che hanno bambini troppo piccoli: le tante ore di macchina, l’impossibilità a scendere dove si vuole, la noia per il tempo trascorso a vedere fondamentalmente sterpaglie, mette a dura prova gli adulti, figuriamoci i più piccoli.
Per questo motivo, vi consiglio di uscire presto la mattina e prevedere la sosta in 1/2 camp lungo strada, per spezzare la giornata, pranzare in comodità, bersi un caffè, sgranchirsi le gambe, andare in bagno e curiosare nei negozietti dei camp per variare il contenuto delle ore.
Anche perché vi svelo un segreto: ci saranno giornate esaltanti, quando vi capiterà di vedere un leone da vicino, ma anche giornate di nulla assoluto, in cui antilopi e zebre non vi faranno più alcun effetto.
Consigli utili
- Non serve il 4×4: le strade principali sono asfaltate e anche gli sterrati sono tenuti perfettamente.
- Al primo shop che incontrate al vostro ingresso nel Kruger, acquistate una copia della guida illustrata del Parco: troverete tutte le mappe dettagliate, gli itinerari suggeriti per ottimizzare gli avvistamenti e per riconoscere gli animali, tutte le piste sterrate che potete percorrere, tutti i punti di ristoro e i camp che potrete incontrare sulla vostra strada. Se avete intenzione di visitare più camp, esiste anche il Camp Passport, su cui mettere i timbri dei cari camp.
- Se viaggiate con bambini, non dimenticate di acquistare anche una guida agli animali, in cui si possono flaggare quelli che si incontrano giorno per giorno.
- Ogni volta che vi fermate in un camp, controllate le bacheche degli avvistamenti: si trovano generalmente vicino allo shop e vengono aggiornate ogni giorno con gli animali che sono stati visti. Ricordate che i felini non si spostano molto nell’arco di una giornata, spesso di giorno dormono, quindi avrete alte possibilità di incontrarli nell’area segnalata per diverse ore. Sulla bacheca troverete tutti gli animali più famosi, tranne i rinoceronti, che per problemi legati al bracconaggio, non vengono mai segnalati.
- Dividete il territorio da esplorare in zone, in base al vostro camp di appoggio o al vostro alloggio fuori dal parco. Ricordatevi di non spingervi troppo lontano nel pomeriggio: dovrete mettere in conto di tornare in tempo per la chiusura dei cancelli del gate o del camp in cui alloggiate.
- Quando vedete assembramento di macchine certamente stanno assistendo a un avvistamento: avvicinatevi per capire quale animale è in prossimità.
- Ricordatevi che non esistono bagni pubblici: li troverete solamente all’interno dei camp.
- Sfruttate appieno le ore di luce per girare il più possibile: solamente così potrete avere maggiori chance di avvistare animali.
Regole di comportamento all’interno del Kruger National Park
Vi ricordiamo che il Kruger non è uno zoo, siete voi gli ospiti. Qui gli animali sono in totale libertà e siete voi ad dovervi adattare alla loro “casa”. Questo significa che dovete essere completamente rispettosi dell’ambiente in cui vi trovate e dei suoi abitanti.
Ricordatevi che dovete prestare massima attenzione non solo alla guida, mai brusca e con alte velocità, ma soprattutto agli attraversamenti improvvisi, specialmente di zebre, giraffe ed elefanti. Soprattutto questi ultimi, non devono essere messi alle strette, devono avere sempre una via di fuga, altrimenti potrebbero caricare l’auto.
Fuori dai camp, non si può assolutamente scendere dall’auto: le uniche eccezioni sono in qualche view point, ponte o luogo simbolico, come il punto in cui passa il Tropico del Capricorno, ma sempre a proprio rischio e pericolo.
Per questo vi consigliamo di “passare” sempre dai bagni ogni volta che vi fermate in un camp e calcolare bene le distanze che intendete percorrere. Portate con voi tutto quello che vi serve come acqua e snack, perché non troverete nulla la di fuori dei camp e dei punti ristoro.
E’ inoltre vietato guidare all’interno del Parco dopo l’orario di chiusura dei gate e fuori dalle strade segnalate.
Ricordatevi che al di fuori dei camp, il cellulare non prende praticamente mai e nel caso doveste forare una gomma, non dovete assolutamente scendere dalla vostra vettura, ma aspettare che qualcuno passi per farvi aiutare e segnalare la vostra presenza. Non si può mai sapere cosa si nasconde nel bush, i predatori sono in grado di mimetizzarsi alla perfezione!
Cosa portare al Kruger National Park
Indubbiamente il fattore principale da considerare è l’abbigliamento. In inverno, la nostra estate, di giorno le temperature sono elevate, anche intorno ai 30 gradi, ma la sera e la mattina fa decisamente freddo, specialmente se avete intenzione di fare un drive nelle ore notturne, prima dell’alba e dopo il tramonto.
Fondamentale essere attrezzati con abbigliamento a cipolla che comprenda maglia termica, pile, sciarpa, cappello pesante e anche guanti, che vi assicuro ho desiderato immensamente di avere, dato che io ero addetta a tenere la luce che si doveva sparare nel bush nel buio per cercare di avvistare gli animali.
Una macchina fotografica con uno zoom potente è indispensabile se desiderate scattare buone immagini degli animali. Sono sincera: il binocolo a noi non è servito, se non in una occasione. Forse, a tornare indietro, avrei preso il monocolo che si può adattare al cellulare.
Occhiali da sole altrettanto indispensabili, mentre inutile la crema solare, dal momento che si sta praticamente sempre seduti in macchina.
Non vi nascondo che trovare dei modi per intrattenere i bambini in auto è indispensabile: mio figlio ad esempio, a 10 anni, leggeva moltissimo, nei tanti momenti di macchina senza vedere praticamente nulla.
Come organizzare le giornate
Prima di partire avevamo letto molti diari di viaggio che consigliavano di uscire dai camp prima dell’alba e poi tornarvi per vivere queste mini città nelle ore del pranzo, riposarsi, andare in piscina (se presente) e riposare. Forse questo potrebbe valere nei mesi estivi (il nostro inverno), quando le temperature sono alte, o forse per coloro che hanno molti giorni a disposizione, oppure ancora per coloro che visitano solo il Kruger.
Per un viaggiatore medio, invece, per me non ha senso questa organizzazione delle giornate. Svegliarsi presto ovviamente si: non solo perché le prime ore del mattino sono quelle più indicate per avvistare gli animali, ma anche perché in inverno (la nostra estate) le ore di luce sono poche e alle 17.30 è già quasi notte.
Il mio consiglio è quello di darsi un punto massimo in cui spingersi, a livello di distanze e durante la giornata fermarsi nei camp che si incontrano lungo la strada: in questo modo spezzerete la giornata, vi potrete sgranchire le gambe, fare pranzi, merende e spuntini, gironzolare nei super market e nei negozi di souvenir.
Sfruttate al massimo le ore di luce, girate il più possibile, seguite anche le strade sterrate e ricordatevi sempre che dovrete tornare al gate prima della chiusura.
Una volta che sarete dentro, avrete ancora diverso tempo per riposarvi, farvi la doccia, cenare e andare a dormire presto. I giorno successivo si ricomincia!
La nostra scelta
Dal momento che abbiamo dedicato ben 7 giorni alla visita del Kruger, abbiamo così suddiviso il nostro soggiorno, anche in base alla disponibilità ricettiva.
- 2 notti al Lower Sabie Rest Camp: in questo modo abbiamo visitato bene la zona sud, arrivando al massimo fino allo Skuuza Rest Camp.
- 2 notti al Talamati Bushveld Camp: ci siamo spinti fino al Satara, esplorando sia la zona a ovest che quella a est della strada principale che tagli verticalmente il parco
- 2 notti al Olifants Rest Camp: ci siamo concentrati sulla zona che va dal Satara all’Olfants , spingendoci fino al Mopani e successivamente fino al Shingwedzi Rest Camp
- 1 notte al Shingwedzi Rest Camp
In questo modo abbiamo avuto modo di esplorare gran parte del territorio del parco.