Gli Stati Uniti del Sud sono una angolo di America ricco di storia, di musica e di contraddizioni, permeato di cultura e di riferimenti cinematografici e letterari.
Al fine di aiutarvi ad organizzare al meglio il vostro viaggio nel sud degli Stati Uniti, abbiamo raccolto per voi alcuni suggerimenti utili al fine di renderlo memorabile.
Indice
Quando andare nel sud degli Stati Uniti
Il profondo sud degli Stati Uniti non vanta propriamente il clima migliore del mondo, specialmente in estate, quando le temperature salgono vertiginosamente, l’umidità è una morsa senza tregua e le zanzare pasteggiano con i turisti.
In autunno le cose non migliorano: a partire da fine agosto fino a novembre le coste sono flagellate dai famigerati uragani, che provocano morte e distruzione, in base alla distruttività e alla potenza di questi implacabili eventi atmosferici.
A nostro avviso, il periodo migliore è sicuramente la primavera: troverete temperature miti negli stati più a nord e caldo secco a sud, scarse possibilità di pioggia e un clima fresco e ventilato la sera e la mattina. Inoltre la primavera, in queste zone, si traduce in un tripudio di fioriture: ogni cittadina possiede viali alberati di peschi, ciliegi e mandorli che traboccano di fiori rosa e bianchi, le residenze storiche vi lasceranno a bocca aperta per i loro giardini colorati e fioriti e lungo strada ammirerete il glicine selvatico arrampicarsi ovunque con il suo lilla acceso.
Noi siamo stati durante le vacanze di Pasqua, il famoso spring break e questo ha comportato una maggiore affluenza di turismo locale nelle zone più turistiche come New Orleans e Nashville e lo svuotamento di quelle meno famose. Inoltre il periodo di feste ci ha permesso di trovare molti eventi a tema.
Durata del viaggio
Durante il nostro viaggio nel sud abbiamo attraversato 6 stati in 2 settimane: Carolina del Sud, Georgia, Alabama, Tennessee, Mississippi e Louisiana per un totale di 3600 km.
E’ stato un vero on the road molto serrato, con spostamenti quasi quotidiani dalle 2 alle 5 ore di macchina e mai più di 2 notti consecutive in una località. Per vedere bene questa zona, a mio avviso, 2 settimane sono il tempo minimo dedicabile. Poi, ovviamente, come in tutti i viaggi, non esiste una regola d’oro: gli itinerari si scrivono in maniera del tutto personale, in base alla propria disponibilità di tempo, di voglia di guidare, di interessi e di budget. Quello che vale per noi, non è detto che sia applicabile ad altri.
Anche il numero di stati attraversati è relativo: alcuni, come l’Alabama o la Carolina del Sud, potrebbero essere sacrificati avendo un numero di giorni inferiore da spendere.
Come spostarsi
Noleggiare un’auto è assolutamente indispensabile. I grandi spazi americani e le città richiedono di essere autonomi e indipendenti. Sebbene, in questo caso, sia un viaggio che prevede poca natura e molti centri urbani, la macchina è sempre un elemento imprescindibile, che permette di ottimizzare alla perfezione gli spostamenti.
Inoltre molte attrazioni si trovano ai margini delle città e la macchina è davvero indispensabile.
Attrazioni e ingressi
A differenza di altri viaggi in territorio americano, in cui si visitano parchi nazionali con tanta natura selvaggia, in questo itinerario le città sono la parte preponderante.
Di conseguenza, avrete molti ingressi da acquistare: case storiche, plantation e musei. In generale non abbiamo avuto difficoltà a trovare i biglietti, ma in alcuni casi, vi consigliamo di prenotare in anticipo, per aver accesso ai primi ingressi del mattino, con poca gente e possibilità di fare foto decisamente migliori. Questo è stato fondamentale ad esempio per Graceland, la casa museo di Elvis Presley e per la Oak Plantation. Non serve necessariamente prenotare con larghissimo anticipo, anche solo qualche giorno prima, ma in questo modo potrete visitare questi luoghi con assoluta calma e senza folla.
In altri casi, come i Sun Studios, non è possibile prenotare on line e dovrete necessariamente recarvi sul posto: occorre quindi arrivare con largo anticipo, per poter trovare posto nei pochi slot giornalieri di visita.
Attenzione poi alle case antebellum che intendete visitare: è fondamentale verificare sui siti dedicati, i giorni di apertura e gli orari disponibili. In questo modo potrete costruire il vostro itinerario in maniera ottimale, senza avere brutte sorprese una volta arrivati. Non c’è cosa più fastidiosa di scoprire che un posto è chiuso proprio il giorno in cui avevate intenzione di visitarlo.
Per quanto riguarda invece i tour in barca nel bayou, ve ne sono a decine, in diverse zone del delta del Mississippi. Noi abbiamo deciso all’ultimo, ma vi consigliamo di individuare alcune alternative a casa e prenotare magari qualche giorno prima, verificando la disponibilità e soprattutto le condizioni metereologiche.
Quanto costa un viaggio negli Stati Uniti del Sud
Non ci girerò attorno. Un viaggio negli Stati Uniti del Sud non è economico. Al di là del fatto che il costo della vita negli Usa sia decisamente aumentato, sia per il vitto che per l’alloggio, occorre dire che tutti i viaggi che prevedono molte città, sono inevitabilmente più costosi.
Quando si intraprende un viaggio nei grandi spazi americani, dove la natura e i parchi sono i veri protagonisti, in realtà i costi sono decisamente inferiori. Una volta acquistato il pass dei parchi, le spese sono minime, i pranzi quasi sempre al sacco per ottimizzare le giornate e fare passeggiate, gli hotel sperduti nel nulla.
In questo tipo di viaggio nel sud degli Stati Uniti, invece, sono le città, le vere protagoniste. Questo si traduce in aumento considerevole delle occasioni di spesa: tanti ingressi da acquistare (musei, case storiche, attrazioni, plantation, etc…), hotel più cari, specialmente se a ridosso dei centri storici, infinite possibilità di spendere durante la visita alle città (pranzi fuori, colazioni, gelati, bibite, souvenir, soste mangerecce, cocktail e birre artigianali).
Ovviamente, il livello di spesa dipende molto dalle vostre abitudini di viaggio, dal vostro budget e dai vostri interessi. Noi, per esempio, amiamo molto le colazioni cucinate nelle caffetterie di design, beviamo litri di caffè americano durante la giornata, ci piace fermarci nei pub che servono birre artigianali con musica dal vivo, così come adoriamo assaggiare le specialità gastronomiche di un luogo e in particolare la speziata cucina cajun. Al contrario, cerchiamo in tutti i modi di evitare le catene e non prendiamo nemmeno in considerazione il cibo da fast food, decisamente più economico.
E’ pericoloso un viaggio negli Stati Uniti del Sud?
In fase di preparazione al viaggio, avevamo letto molte volte di quanto fosse pericolosa questa parte degli Stati Uniti. Sinceramente non ho avuto mai conferma a queste affermazioni. Anzi, ho trovato questi stati molto diversi dall’immagine che veniva tratteggiata: sporchi, degradati e malfamati. Io ho visto l’esatto contrario: luoghi curati, sicuri, puliti e molto, molto accoglienti.
Unica eccezione Memphis. Si sa, ed è accertato, che sia la città con il più alto tasso di criminalità di tutto il territorio americano. E in effetti, è l’unico posto in cui, fin dai primi minuti, ho avvertito in senso di disagio, di povertà e di decadimento. Ovviamente come in tutte le cose, occorre avere buon senso. Un conto è girare a piedi di notte in periferia, un altro è fare il turista responsabile, che si sposta a piedi nel cuore del centro, senza oggetti di grande valore in bella vista. Una cosa però ve la devo raccontare: al calar della sera, per accedere alla zona pedonale di Beale Street, occorre passare sotto ai metal detector.
Dove dormire negli Stati Uniti del Sud
Come è ovvio, rimanere centrali nelle città significa non avere la scomodità di dover prendere la macchina la sera per tornare in hotel ma anche prezzi decisamente più alti, in alcuni casi davvero inaccessibili.
Noi siamo quasi sempre riusciti a rimanere molto vicini al cuore delle città, a una distanza fattibile anche a piedi, tranne a Memphis dove abbiamo alloggiato a pochi minuti da Beale Street. Nel nostro itinerario negli Stati Uniti del Sud, troverete tutte le indicazioni alle strutture da noi scelte. In alcuni casi, vista l’impossibilità di trovare a prezzi ragionevoli, come nel caso di Savannah, siamo andati nelle zone commerciali e ci siamo spostati poi con la macchina.
Vi consiglio di inserire un paio di alloggi caratteristici, come qualche B&B in case storiche: ci saranno sicuramente meno comfort ma tantissima atmosfera.
Cosa mangiare negli Stati Uniti del Sud
Non vi aspettate una cucina sofisticata. Siamo nel sud: qui il cibo è casereccio, semplice e molto legato al territorio. Ma la qualità della carne e del pescato assolutamente incredibile. E’ un viaggio godereccio dal punto di vista gastronomico e ve ne accorgerete subito.
BBQ
Negli Stati Uniti il barbecue ha origini “antiche” che risalgono ai primi colonizzatori che appresero la tecnica di cottura dai popoli caraibici e dal loro tipico barbacoa.
La cottura su griglia è una vera e propria cultura, che si sviluppa proprio negli stati meridionali del paese, nella cosiddetta Barbecue Belt, la “cintura del barbecue” che va dal golfo del Texas all’Atlantico: North Carolina, South Carolina, Alabama, Kentucky, Texas, Missouri e Tennessee. Ogni stato possiede e custodisce gelosamente le sue peculiarità locali.
Il Carolina barbecue, per esempio, si fonda sul Pulled Pork, il maiale cotto lentamente, su legno di quercia o noce americano, dalle 12 alle 24 ore grazie al fumo: per creare l’effetto si mettono per un’ora trucioli di legno di acero o di ciliegio che daranno un sapore delicato alla carne. Il tutto viene servito con 2 salse diverse: in North Carolina a base di aceto bianco o di sidro mentre in South Carolina, con la senape.
Le protagoniste del barbecue di Memphis sono le ribs, ovvero le costine di maiale, preparate “umide” o “secche”, e la spalla di maiale cotta a bassa temperatura, utilizzata per farcire panini con la tipica insalata coleslaw.
La differenza tra wet ribs e dry ribs dipende dalla loro preparazione. Mentre le umide vengono spennellate con la salsa barbecue prima della cottura e dopo l’affumicatura finale, quelle secche vengono invece massaggiate con un mix di polveri (paprika, sale, cipolla disidratata, pepe e peperoncino) prima di del passaggio sul barbecue. La salsa, invece, è a base di ketchup, aceto, senape, salsa Worcestershire e spezie.
Soul Food
La cucina del sud è calda, ricca, casalinga e per nulla raffinata ma decisamente accogliente. Preparatevi a sapori forti, milioni di calorie e tanto, tanto fritto, fritto in tutte le salse.
Pomodori verdi fritti
Come non pensare al famoso film, ambientato proprio in Georgia? Il piatto è buonissimo, pensantuccio ma buonissimo. Provatelo e vedrete che non potrete più dimenticarlo!
Shrimp&Gritts
Gamberetti e semolino sono un alimento base tradizionale nella grande cucina costiera meridionale. Simile alla polenta, la grana è un porridge di mais macinato ricco e cremoso introdotto per la prima volta dai nativi americani nel 1500.
La grana è carica di panna e formaggio, condita con pancetta croccante, gamberetti scottati e condita con una saporita salsa burrosa ottenuta dai gocciolamenti della padella. Delizioso quanto calorico.
Pollo fritto
Il pollo fritto negli Stati del Sud è un’arte, tramandata da generazioni e un vero e proprio simbolo della cultura locale. In particolare Nashville, in Tennessee, è famosa per il suo pollo fritto ultra piccante mentre negli altri stati è decisamente speziata ma non piccante.
Okra
Probabilmente originaria dell’Africa, l’ocra è una verdura molto usata nella cucina indiana e in quella brasiliana ma anche negli Stati Uniti del Sud, in Giappone o nelle Filippine. Di solito viene cucinata fritta oppure è la base del gumbo.
Pesce gatto
Un grande classico della cucina povera americana, il pesce prevalentemente cucinato panato e fritto, e rimane tenero e gustoso. Nonostante il pesce gatto non sia uno dei pesci più sofisticati del mondo, nella cucina degli Stati Uniti del Sud si gusta in maniera sopraffina.
Alligatore
L’alligatore è un alimento molto diffuso in queste zone, di solito cucinato in frittura e sa di pollo. Buonissimo e tenero è perfetto come pietanza per i bambini.
Cucina cajun
La cucina cajun ha origini canadesi, dagli acadiani esiliati dopo l’arrivo degli inglesi ma la sua massima espressione si ritrova negli “Stati del sud” e in particolare in Louisiana, Mississippi e Texas. I coloni di origine francese si erano spostati nei più ricchi stati del sud per coltivare la canna da zucchero e il cotone: la loro cucina dalla marcata deriva francese si è fusa con quella di influenza spagnola (la precedente colonizzazione), insieme a quella africana e nativa americana. Un mix favoloso che si caratterizza per un abbondante uso di aglio, salse piccanti, tabasco, pepe di Cajenna, paprika e timo e si compone da piatti sostanziosi, che un tempo si mangiavano alla fine del lavoro faticoso nelle piantagioni.
Gumbo
La base di questa zuppa sono 3 ingredienti principali e saporitissimi: peperoni, cipolle e sedano, cui si aggiungono carne o crostacei. Ci sono due versioni: il Gumbo creolo, con crostacei, ocra, pomodori e salsa, o il Gumbo di Cajun, con solo pollo e senza pomodori. A me sono piaciuti entrambi ma la mia preferita è la versione con i gamberi.
Etouffée
Si tratta infatti di un piatto di crostacei e riso cotto con il metodo a “soffocamento”, ovvero molto lentamente con una ricca dose di condimenti. Di solito viene servita con un filetto di pesce gatto fritto oppure dorato in padella.
Crowfish
In Louisiana i gamberi si trovano ovunque, nei ristoranti e nello street food, spesso sfrigolanti su griglie accanto a pannocchie e patate ma il metodo più diffuso è la bollitura. Il periodo migliore per mangiarli va da marzo a giugno.
In particolare, il gambero rosso di palude è una vera prelibatezza, specialmente bollito insieme alle piccantissime spezie cajun. Imperdibili. In alternativa, li troverete fritti, ma secondo me perdono molto del loro sapore.
Specialità di New Orleans
Jambalaya
Io adoro la Jambalaya, un piatto tipico di New Orleans: ha influenze diverse ed è un mix di sapori e profumi incredibili, che derivano da tradizioni africane, spagnole e francesi. E’ un piatto composto da riso, verdure, frutti di mare, carne e decine di spezie diverse.
Assomiglia un po’ alla paella spagnola ma anche allo Jollof africano e molto alla Jambalaia francese. Io la preferisco nella sua veste extra piccante.
Po’ Boy e Muffoletta
Alla fine del 1800 parecchi agricoltori e operai portuali giravano per New Orleans ed erano sempre alla ricerca di un pasto economico ma nutriente. Erano chiamati i “poor boy”, i ragazzi poveri e venne creato così questo street food, il Po’ Boy appunto.
E’ un panino tipo baguette ripieno di arrosto, manzo o frutti di mare, semplici o conditi con insalata, pomodoro, sottaceti e salse. A New Orleans si trova ovunque, semplice o sofisticato, vegano o vegetariano, classico o rivisitato. Vi avverto: sono enormi e ci si mangia tranquillamente in 2.
Anche la Muffoletta è molto tipica e come il nome suggerisce, è di origine italiana: si fa con il pane tondo siciliano al sesamo, imbottito di provolone, formaggio svizzero, salame, mortadella e insalata. E’ talmente farcito da essere gigantesco. Questo panino nacque all’inizio del 1900 quando gli operai siciliani vivevano nel Quartiere Francese e quella zona si chiamava “Little Palermo”.
I beignets
Gli amanti del fritto e dei dolci impazziranno al Caffè du Monde, una delle pasticcerie più antiche di New Orleans. Sono enormi dolci fritti, ripieni di crema o purea di fragole, letteralmente sommersi dallo zucchero a velo.
Attenzione: in questo locale non accettano carte di credito, ma questo dolce tipico si trova in tutti i bar della città.
Cosa mettere in valigia
Se come noi avete intenzione di visitare il sud degli Stati Uniti in primavera, vi consigliamo di portare con voi l’abbigliamento tipico della bella stagione: jeans, magliette a maniche corte, una bella felpa pesante e una leggera, scarpe comode e un piumino 100 gr anti vento e anti pioggia per eventuali brutte giornate.
Il nostro consiglio è di vestirvi a cipolla: infatti la sera e la mattina presto, le giornate sono sempre fresche e ventilate, mentre durante il giorno, le temperature tendono a rialzarsi progressivamente.
Se avete spazio, mettete in valigia anche un antizanzare, che potrebbe esservi utile nelle swamp, ovvero le paludi del Mississippi: sono tantissime e non lasciano scampo, pungono anche attraverso i vestiti.
Stati Uniti del Sud con i bambini
Un viaggio negli Stati Uniti del Sud è una vera propria immersione nella cultura americana più profonda, quella che affonda le sue radici nella commistione di popoli e culture differenti. E’ un’America diversa da quelle cui siamo abituati, una società ricca di contrasti, di disparità, che porta ancora molto evidenti i segni lasciati dalla sua storia recente, fatta di disuguaglianze, di violenza e di discriminazione, tutti elementi che non sono ancora scomparsi del tutto.
Spiegare tutto questo ai bambini non è facile ed è un viaggio secondo me poco adatto a quelli più piccoli: non ci sono infatti particolari attrazioni o località che possano interessarli, la natura scarseggia e si trascorre molto tempi nei musei e nelle case storiche. Io consiglio questo viaggio a famiglie con bambini di almeno 10 anni, che possano essere adeguatamente preparati a casa alle tematiche delicate che si troveranno ad affrontare.
Come prepararsi al viaggio
Non vi nascondo che anche gli adulti hanno bisogno di prepararsi a questo viaggio: un bel ripasso della storia e della musica, fornirà il climax ideale per approcciarsi in maniera coinvolgente a queste zone.
Film sulla schiavitù
Non è un tema facile, nemmeno da guardare e alcuni di questi film sono un vero pugno nello stomaco. Vedeteli se siete psicologicamente pronti ad affrontare scene strazianti e terrificanti.
Film sulla guerra civile americana
Il tema della Guerra Civile Americana è molto interessante, specialmente perché da noi si studia poco e in maniera del tutto superficiale. Non vi nascondo che sono film un pò pesanti, a tratti noiosetti ma indispensabili per capire bene il contesto.
Film sui diritti civili
Forti ma intensi. I film sui diritti civili americani lasciano un’impronta indelebile e sono a mio avviso indispensabili prima di partire per questo viaggio, specialmente Selma, The Help e Rosa Parks.
Film sulla musica
Elvis Presley, Johnny Cash e Jerry Lee Lewis sono i grandi protagonisti di Nashville e Memphis. Fondamentale conoscere bene la loro storia, per comprendere sul posto tante sfumature di 3 star galattiche della musica, molto diversi fra loro per carattere e genere musicale, ma accomunati tutti da una vita simile, sregolata, al limite, geniale e senza freni.
Film capolavori
Impossibile non vedere queste 3 pietre miliari del cinema, ambientate proprio in questi luoghi in epoche diverse.
Consigli utili
Questo viaggio è un vero cammino nella storia e nella cultura americana ma occorre secondo me calibrare bene le varie tipologie di attrazioni e di località, per evitare l’effetto noia. Infatti non ha senso visitare 20 case museo e 10 piantagioni: meglio vederne meno, scegliere le più interessanti e distribuirle in maniera sensata, nelle diverse località.
Anche i musei sui diritti civili sono tantissimi: essendo un tema molto sentito in queste zone, si trovano praticamente in ogni città. I temi e gli eventi trattati sono molto simili. Vi consigliamo quindi di valutare bene quali visitare, in base al vostro itinerario: noi ad esempio abbiamo scelto quello di Rosa Parks a Montgomery e il Lorrain Motel a Memphis, per noi i più significativi.
In questo viaggio esiste la possibilità di inserire anche alcune attrazioni più “leggere” e spensierate, che danno colore e divertimento: il Museo della Coca Cola ad Atlanta, la Jack Daniel’s nel Tennessee, la Tabasco Factory ad Avery Island, Cooter’s Museum, uno swamp tour a New Orleans e il museo della musica country a Nashville, Graceland a Memphis. Vi consiglio di inserirne qualcuna nel vostro itinerario, in base ai vostri interessi, per vivacizzare il giro e variare così la tipologia di visita, specialmente se viaggiate con bambini e ragazzi.